Concordato Preventivo Biennale

Concordato Preventivo Biennale

 Concordato preventivo biennale, una trappola oppure un opportunita ?

Il concordato preventivo è una procedura che può offrire una seconda chance alle imprese in difficoltà, ma è fondamentale comprenderne appieno le implicazioni. Per fare chiarezza su questo tema, il nostro sito e il nostro blog,  ha intervistato  il Dott. Massimo Manetti, esperto tributarista con una vasta esperienza nel settore, e socio fondatore dello studio Tributario Manetti e della Manetti Consulting.

Autore di numerosi articoli e libri specializzati, il Dott. Manetti ci guiderà attraverso i vantaggi e i rischi del concordato preventivo, aiutandoci a capire se questa procedura rappresenta davvero un’opportunità di risanamento o una potenziale trappola.

 UN’OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE O UNA TRAPPOLA?

Concordato Preventivo Biennale (CPB) è uno strumento introdotto dal legislatore italiano per offrire una maggiore certezza fiscale ai contribuenti, in particolare alle piccole e medie imprese. Esso consiste in un accordo tra il contribuente e l’Agenzia delle Entrate che definisce per due anni l’importo delle imposte da versare, indipendentemente dall’effettivo reddito prodotto.

Vantaggi del Concordato Preventivo Biennale:

  • Certezza fiscale: Uno dei principali vantaggi è la possibilità di conoscere con anticipo l’importo delle imposte da versare per i prossimi due anni, evitando così sgradite sorprese.
  • Semplificazione degli adempimenti fiscali: La procedura di adesione al CPB può semplificare gli adempimenti fiscali, in quanto viene definito un importo fisso da versare.
  • Riduzione dei controlli fiscali: Chi aderisce al CPB è generalmente soggetto a minori controlli fiscali, a condizione di rispettare gli accordi presi.
  • Possibilità di rateizzazione: In alcuni casi, è possibile rateizzare il pagamento delle imposte concordate.

Svantaggi del Concordato Preventivo Biennale:

  • Rigidità: L’importo delle imposte concordate è fisso per due anni, anche se il reddito dovesse diminuire significativamente.
  • Rischio di pagare più tasse: Se il reddito dovesse aumentare in modo significativo, il contribuente potrebbe finire per pagare più tasse rispetto a quanto avrebbe pagato senza aderire al CPB.
  • Complicato calcolo dell’importo da concordare: La stima dell’importo delle imposte da concordare può essere complessa e richiede una buona conoscenza della propria situazione fiscale.
  • Limitazioni: Non tutti i contribuenti possono aderire al CPB, in quanto sono previsti specifici requisiti.

A chi conviene il Concordato Preventivo Biennale?

Il CPB può essere una soluzione vantaggiosa per:

  • Piccole e medie imprese: che desiderano una maggiore certezza fiscale e semplificare la gestione degli adempimenti.
  • Contribuenti con reddito stabile e prevedibile: per i quali è più facile stimare l’importo delle imposte da concordare.
  • Contribuenti che vogliono evitare sorprese fiscali: ad esempio, in caso di variazioni legislative o di controlli fiscali.

Quando non conviene il Concordato Preventivo Biennale?

Il CPB potrebbe non essere la scelta migliore per:

  • Contribuenti con reddito molto variabile: in quanto il rischio di pagare più tasse è più elevato.
  • Contribuenti che prevedono un forte aumento del reddito nei prossimi anni: in quanto potrebbero perdere l’opportunità di beneficiare di aliquote più basse.
  • Contribuenti con situazioni fiscali complesse: che richiedono una consulenza personalizzata.

In conclusione, il Concordato Preventivo Biennale è uno strumento che può offrire vantaggi significativi, ma è importante valutarne attentamente i pro e i contro prima di decidere se aderirvi. Si consiglia di rivolgersi a un professionista per una consulenza personalizzata e valutare se il CPB sia la soluzione più adatta alla propria situazione.

Esempio 1: L’impresa che aderisce al CPB

Azienda: Una piccola impresa artigianale che produce prodotti alimentari.

Situazione: L’azienda ha un reddito relativamente stabile da diversi anni e desidera una maggiore certezza fiscale per poter pianificare gli investimenti futuri.

  • Motivazione: L’azienda decide di aderire al CPB per avere una visione chiara delle imposte da versare nei prossimi due anni, evitando così sorprese e potenziali difficoltà di liquidità.
  • Vantaggi:
    • Certezza fiscale: L’azienda sa esattamente quanto dovrà versare di imposte, semplificando la gestione della propria contabilità.
    • Pianificazione: Può pianificare gli investimenti futuri con maggiore serenità, sapendo già quale sarà il proprio carico fiscale.
    • Riduzione dei controlli fiscali: Essendo in regola con gli accordi presi, l’azienda è meno soggetta a controlli fiscali.

Svantaggi:

    • Rigidità: Se il reddito dovesse diminuire significativamente, l’azienda sarà comunque tenuta a versare l’importo concordato.
    • Mancanza di flessibilità: In caso di cambiamenti improvvisi nella situazione economica, l’azienda potrebbe trovarsi in difficoltà a rispettare gli accordi presi.

Esempio 2: L’impresa che non aderisce al CPB

Azienda: Una startup innovativa nel settore tecnologico.

Situazione: L’azienda è in fase di forte crescita e prevede un aumento significativo dei ricavi nei prossimi anni.

  • Motivazione: L’azienda decide di non aderire al CPB perché ritiene che il proprio reddito sia destinato ad aumentare in modo significativo e che, quindi, sarebbe svantaggioso fissare un importo fisso per le imposte.
  • Vantaggi:
    • Flessibilità: L’azienda può beneficiare delle aliquote più basse previste per i redditi più elevati.
    • Adattabilità: Può adeguare il proprio carico fiscale in base all’effettivo reddito prodotto.
  • Svantaggi:
    • Minor certezza: L’azienda non ha la certezza di quanto dovrà versare di imposte nei prossimi anni.
    • Maggiore complessità: La gestione degli adempimenti fiscali può essere più complessa, soprattutto in caso di variazioni significative del reddito.
    • Maggiore rischio di controlli: L’azienda potrebbe essere soggetta a controlli fiscali più frequenti.

Riepilogo

Caratteristica Impresa che aderisce al CPB Impresa che non aderisce al CPB
Reddito Relativamente stabile Molto variabile
Obiettivo Certezza fiscale e semplificazione Flessibilità e adattamento
Vantaggi Certezza, pianificazione, meno controlli Beneficia di aliquote basse, adattabilità
Svantaggi Rigidità, meno flessibilità Minor certezza, più complessità

Conclusioni

La scelta di aderire o meno al CPB dipende da una serie di fattori specifici legati alla situazione di ciascuna impresa. È fondamentale valutare attentamente i pro e i contro di questa opzione, tenendo conto delle proprie esigenze e prospettive future.

Un consiglio: Rivolgiti sempre a un professionista per una consulenza personalizzata e per valutare quale sia la soluzione più adatta alla tua impresa.

Vuoi approfondire un altro aspetto del Concordato Preventivo Biennale? Forse un esempio di come calcolare l’importo da concordare o le conseguenze di una mancata osservanza degli accordi?

Esempio PRATICO

Situazione:

  • Azienda: Una piccola impresa artigianale che produce mobili su misura.
  • Reddito medio degli ultimi 3 anni: €100.000
  • Aliquota IRPEF applicabile: 24%
  • Altre imposte (IRAP, regionale, comunale): €10.000 all’anno

Calcolo dell’importo concordato (semplificato):

  1. Determinazione del reddito medio: Si prende in considerazione il reddito medio degli ultimi 3 anni, quindi €100.000.
  2. Calcolo dell’imposta lorda IRPEF: €100.000 * 24% = €24.000
  3. Aggiunta delle altre imposte: €24.000 + €10.000 = €34.000
  4. Imposta concordata: Si potrebbe concordare con l’Agenzia delle Entrate un importo leggermente inferiore, ad esempio €32.000, per incentivare l’adesione al CPB.

Cosa significa questo?

L’azienda, in base a questo esempio semplificato, concorderebbe di versare €32.000 di imposte all’anno per i prossimi due anni, indipendentemente dal reddito effettivamente prodotto.

Avvertenze e considerazioni:

  • Questo è un esempio semplificato: Il calcolo effettivo dell’importo concordato è più complesso e tiene conto di numerosi altri fattori, come le deduzioni, le detrazioni, le eventuali perdite pregresse e le specifiche condizioni dell’azienda.
  • Negoziazione: L’importo concordato è frutto di una negoziazione tra l’azienda e l’Agenzia delle Entrate.
  • Altre imposte: Oltre all’IRPEF e alle altre imposte dirette, potrebbero esserci altri tributi da considerare, come l’IVA.
  • Variazioni: Se il reddito dell’azienda dovesse variare significativamente rispetto alle previsioni iniziali, potrebbero essere necessarie delle rettifiche all’importo concordato.

 Perché questo esempio è semplificato?

  • Fattori non considerati: Non abbiamo considerato deduzioni, detrazioni, perdite pregresse, regimi fiscali speciali e altre variabili che potrebbero influenzare il calcolo finale.
  • Negoziazione: Il processo di negoziazione con l’Agenzia delle Entrate è complesso e può portare a risultati diversi a seconda delle specifiche circostanze.
  • Scopo dell’esempio: L’obiettivo è fornire un’idea generale di come funziona il calcolo dell’importo concordato, non un calcolo preciso e definitivo.

Per un calcolo preciso e personalizzato, è fondamentale rivolgersi a un professionista  che possa analizzare la situazione specifica dell’azienda e fornire una consulenza adeguata.

 Sperando di avervi fatto cosa gradita, i nostri studi restano a vostra completa disposizione.

Dott. Massimo Manetti Tributarista

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